Stamane Repubblica titolava in prima pagina “Hacker, l’Italia sotto attacco. Allarme in tutto il mondo. L’agenzia per la cybersicurezza: violati migliaia di server”.
Stessa cosa scriveva La stampa, mettendo ulteriore carne al fuoco: “Attacco hacker, l’ombra dei russi. Cyber assalto gobale. Colpiti migliaia di server. Allarme per ospedali e università. In tilt la rete Tim”.
Solo per citare due tra i quotidiani più letti in Italia, ma la notizia ha interessato anche le edizioni odierne delle news mattutine e dei telegiornali dell’ora di pranzo. Il fatto, visto dall’esterno, è in pratica di quelli di primo piano e viene ripreso da tutti gli organi di informazione, poco da quelli internazionali.
Sto guardando tutti i siti di notizie internazionali che leggo: Financial Times, Guadian, WSJ, NYT. Nessuna notizia sull'attacco hacker su scala mondiale.
— Alfonso Fuggetta (@AlfonsoFuggetta) February 5, 2023
Il Governo convoca anche un vertice a Palazzo Chigi con il sottosegretario con delega Alfredo Mantovano, autorità delegata per la cybersicurezza, il direttore di ACN, Roberto Baldoni, e la direttrice del DIS-Dipartimento informazione e sicurezza, Elisabetta Belloni. Da questa riunione emerge che:
- nessuna azienda italiana che opera in settori critici è stata colpita
- non c’è nessun attacco russo perché non risulta coinvolto nessun altro paese
- l’aggressione era prevista già dal 3 febbraio
Dunque cos’è successo?
In breve: si è trattato di una vulnerabilità già nota dal 2021 nei server di VMware ESXi che ha colpito chi ancora non era aggiornato, subendone conseguenze. Clamore eccessivo per una notizia che meritava di essere trattata sicuramente con meno scalpore.
Ma com’è potuto accadere?
Eppure l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), aveva si rilevato un massiccio attacco hacker, ma “tramite ransomware già in circolazione che prende di mira i server VMware ESXi“, il cui impatto verrà valutato nelle prossime ore dall’esecutivo” ma già anticipava che erano solo diverse decine i sistemi nazionali verosimilmente compromessi e qualche migliaio quelli in tutto il mondo.
Non è chiaro come in seguito il comunicato stampa dell’ACN si sia trasformato in “attacco hacker dei russi”.
Il caso #Timdown: nessun attacco hacker
Caso ha voluto che proprio nella giornata di ieri 5 febbraio 2023, la rete TIM, in particolare all’estero, sia andata in down, alimentando probabilmente la narrazione dell’attacco hacker su larga scala. Ma non si trattava affatto di un problema legato alla cybersicurezza o agli attacchi hacker in corso, ma genericamente di “problema di interconnessione internazionale“. Tim non si è voluta sbilanciare oltre.
Per concludere
Anche questa volta i media italiani per l’ansia di voler cavalcare una notizia o continuare ad estremizzare la contrapposizione con la Russia chissà, hanno creato un’enorme esagerazione per creare un titolo ad effetto da poter piazzare in prima pagina. Quasi tutti i quotidiani si sono limitati a copiare le agenzie diramate durante la giornata domenicale, senza fare ulteriori ricerche o controlli.
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