In Basilicata, il mini-eolico sta diventando un fenomeno distorto. Lo dimostra quanto sta avvenendo alle porte di Potenza, nella zona Piani del Mattino, dove sono in corso di realizzazione oltre 51 impianti eolici della potenza di 60 chilowatt, in un ambito territoriale sensibile sul piano ambientale e paesaggistico, situato in prossimità di abitazioni, strade e attività produttive.
Da una parte ci sono i cittadini che con il “Comitato Piani del Mattino” stanno presidiando il territorio da mesi (ora affiancati anche da Azione Civile, Italia Nostra e altre associazioni), preoccupati per le ricadute negative che l’infrastruttura potrebbe avere su di essi e sul territorio (rottura accidentale degli organi rotanti, il rumore delle pale, campi elettromagnetici ecc.).
Dall’altra ci sono le ditte installatrici e una legislazione regionale accondiscendente (che non prevede una procedura di valutazione di impatto ambientale per le pale al di sotto di 1 megawatt) che vogliono procedere e concludere celermente l’installazione degli impianti, oltretutto a dispetto dell’ordinanza emessa dall’amministrazione che vieta il transito sul tratto stradale di quella zona a mezzi pesanti superiore alle cinquanta tonnellate.
Il M5S è a favore degli incentivi statali per l’eolico, ciò nondimeno esige che vengano contrastati i comportamenti di chi tenta di aggirare la normativa solo per percepire maggiori finanziamenti. Secondo la legge vigente, gli incentivi aumenterebbero con la diminuzione della potenza di una singola pala eolica installata (proprio come quelle che si vogliono impiantare in Basilicata!), rispetto a una frammentazione artificiosa della potenza del singolo aerogeneratore. Tuttavia la normativa (DM n. 150 del 23 giugno 2016, articolo 29) prevede anche il divieto di frazionamento che vieta la creazione di veri e propri “parchi di mini-eolico” con il solo scopo di intascare più incentivi dallo Stato a danno del territorio e dei cittadini che vi abitano. Per escludere che quest’ultimo sia il caso di Piano del Mattino, ho presentato un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico, chiedendo di avviare un controllo attraverso il GSE (Gestore dei servizi energetici, partecipato al 100 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze) con lo scopo di verificare che non sia stata elusa la normativa nell’area lucana Piani del Mattino.
Il M5S è per l’utilizzo delle fonti rinnovabili (compreso il mini-eolico), purché sostenibili, così come spiegato durante la conferenza stampa del 3 aprile 2017 in cui è stato presentato il programma energia, che prevede inoltre lo stop entro il 2050 dell’uso di carbone, gas e petrolio.
Mirella Liuzzi – Portavoce del M5S alla Camera