Oggi abbiamo chiesto al Ministro Madia, anche in vista del prossimo semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, cosa il Governo intenda fare per la realizzazione dell’Agenda digitale.
Nelle scorse settimane la Commissione europea ha reso noti i dati relativi al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale a livello europeo e nei singoli Paesi membri. I dati riferiti all’Italia sono sconfortanti in relazione alla maggior parte degli indicatori considerati: dal mercato della banda larga all’utilizzo di internet, dalle competenze digitali allo sviluppo del commercio elettronico per finire agli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore ICT.
I dati certificano il fallimento delle politiche fin ad ora perseguite sul tema dai vari governi che si sono succeduti.
Per il M5S è opportuno e necessario dare da subito dei segnali di svolta partendo dalla diffusione della banda larga e della cultura digitale.
Abbiamo sottolineato che l’agenda digitale è una grande rivoluzione che non significa esclusivamente digitalizzazione della pubblica amministrazione. E indovinate un po’ il Ministro su cosa ha incentrato la sua risposta? Proprio sulla riforma e digitalizzazione della PA portando come esempi di vittoria del Governo la fatturazione elettronica ed altre cose che sapevamo già.Durante il Digital Venice il Governo esporrà le linee programmatiche su agenda digitale, cosa che sarebbe stato più opportuno presentare in Parlamento piuttosto che in un evento “mondano” annunciato in pompa magna!
In conclusione pensiamo che per un progetto di una così grande portata sarebbe stato opportuno dare la responsabilità ad un solo Ministro o a un Sottosegretario. Dal canto nostro abbiamo ribadito la massima disponibilità per passare finalmente dalle tante parole ai fatti in un settore strategico per il nostro Paese.
L’attuazione dell’Agenda digitale rappresenta un’occasione straordinaria tanto in termine di partecipazione dei cittadini ai processi democratici attraverso l’uso delle nuove tecnologie, quanto con riferimento alla ripresa dell’economia che non potrà che trarre giovamento da un incremento deciso del commercio elettronico nel nostro Paese.
Qui il testo dell’interpellanza.