“Italia depenalizzi la diffamazione” ha ribadito nei giorni scorsi il Commissario ai Diritti Umani del Consiglio d’Europa, l’Osce e il Relatore Onu per la libertà di stampa. Lo ha chiesto chiaramente anche il Relatore speciale dell’Onu per il diritto alla libertà di opinione ed espressione, Frank La Rue, in un rapporto sul nostro Paese che ha presentato il 10 giugno a Ginevra al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ribadendo la recente richiesta già avanzata dagli altri organi europei.
Ma a che punto siamo?
La Proposta di Legge Costa abbinata anche alla proposta di legge del M5S (a mia prima firma) sulla depenalizzazione del reato di diffamazione in Italia, è stata approvata il 17 ottobre 2013 alla Camera dei Deputati. Il giorno successivo il testo è stato trasmesso al Senato e da allora non si hanno più sue notizie! Proprio ora che l’Italia, dopo essere stata più volte sanzionata dall’UE, aveva preso le redini di questa importante battaglia democratica, ha ricevuto una battuta d’arresto che perdura ormai da otto mesi!
Dal rapporto La Rue ci sono anche molte altre puntualizzazioni in linea con il M5S: sono necessari altri provvedimenti per migliorare la normativa sulla libertà d’espressione, come la trasparenza nell’elezione degli organismi di controllo della Rai e una legge più esplicita sul conflitto d’interessi. Sicuramente la proposta di legge, così come già detto in questo post, è migliorabile ma non possiamo permetterci il lusso di fermarci adesso.