Roma, 7 ago – “Per gentile concessione del Pd alla Lega, la neonata Autorità dei Trasporti cambia sede ancora prima di essersi insediata e da Roma si trasferisce a Torino”.
Lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti alla Camera.
“Dopo le pressioni mediatiche espresse in queste settimane dalla Lega per portare l’Autorità a Torino – spiegano i deputati del M5S – , il Pd al Senato ha presentato un emendamento che andava proprio in questa direzione e eri, in commissione Affari Esteri, il gruppo del M5S nella discussione della ratifica del trattato sulla TAV ha posto la questione del trasferimento: Le mancanza di risposte alle domande poste hanno reso evidente che tale trasferimento è stato deciso sulla base di motivazioni politiche.
A questo punto ci chiediamo come farà l’Autorità a reclutare il personale di cui necessita e che deve essere arruolato, così come previsto dalla legge, dagli enti pubblici nel momento in cui, tali enti, sono quasi tutti a Roma. Tale personale sarà obbligato a trasferirsi a Torino? Chi si farà carico delle spese di trasferimento e di trasferta? Grazie al Pd e alla Lega, come al solito, a pagare saranno i cittadini.
Riteniamo che il principio di “portare le istituzioni al Nord” dovrebbe venire solo dopo un corretto funzionamento degli enti. Tutto questo anche alla luce del fatto che il Piemonte del Presidente Cota, maggiore sponsor dell’Authority a Torino, non costituisce certo un esempio virtuoso in materia di trasporti.
Dal 2012 al 2013, infatti, il Piemonte ha subito il maggiore taglio del Fondo unico nazionale per i trasporti (- 3,83%). Inoltre, alla Regione è attribuito un fondo perequativo, non vincolato, di 54,5 milioni di euro che dovrebbe essere impiegato per il Tpl. Dovrebbe, dal momento che Cota ha deciso di impiegare tali fondi per altro uso.
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Sull’ Autorità dei trasporti comanda la politica e forse questo è ancor più grave della “sede”
Leo Fulvio Minervini e Diego Piacentino scrivono che il processo di costituzione della nuova Autorità dei trasporti ha compiuto un passo decisivo, ma si sono riproposti metodi “all’italiana” nella designazione dei vertici delle autorità indipendenti. http://www.lavoce.info/non-e-unautorita-per-meritevoli/