Finalmente giunge risposta ai nostri interrogativi. E non dal Governo italiano, nonostante una mia interrogazione parlamentare (giammai!), ma direttamente dall’amministrazione americana, alla quale io e il portavoce Vito Petrocelli avevamo consegnato una lettera diretta all’ambasciatore americano e al Governo degli Stati Uniti d’America per chiedere spiegazioni ai tanti dubbi che i cittadini lucani nutrono su ciò che accade all’intero della struttura nucleare realizzata vicino alla riva del Mar Jonio.
«Sono stati rimossi oltre 17 chili di uranio arricchito e plutonio, incluso materiale inglese e statunitense derivato da attività di ricerca e sviluppo in Italia» ha dichiarato il governo americano.
In poche parole, ci avevamo visto giusto.
Il trasferimento di quest’estate ha riguardato materiale altamente pericoloso (e non le 64 barre di uranio di Elk River), senza che i sindaci e i residenti della zona fossero avvisati e quindi in deroga alle norme europee e nazionali.
Che fine faranno queste barre? Verranno ripatriate? Aspettiamo risposta dal Governo Americano e possibilmente, annche da quello Italiano.