Mappatura delle reti elettroniche. A che punto siamo? Lo abbiamo chiesto al MISE
Il catasto delle reti va avanti. A tre anni dall’approvazione dell’emendamento 5stelle che introduce l’obbligo di istituire un catasto delle reti, finalmente il governo si muove e assume un impegno immediato: entro giugno 2017 avremo i primi dati. Prende così forma uno dei successi del MoVimento 5 Stelle.
Era il 7 febbraio del 2014 quando venne approvato l’emendamento del M5S a prima firma Mirella Liuzzi durante la discussione del decreto Destinazione Italia. Quell’emendamento chiedeva la mappatura di tutte le reti private e pubbliche italiane e che quei dati fossero di libero accesso.
Il SINFI che sta per “Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture” (nonché il Catasto nazionale delle infrastrutture) è stato istituito in Italia solamente nel mese di febbraio 2016, su spinta ulteriore di una direttiva europea.
A Infratel S.p.A, una società in-house del Ministero dello sviluppo economico, è stato riconosciuto il ruolo di organismo coordinatore per la creazione della banca dati delle infrastrutture esistenti di rete. Con il decreto del ministro dell’11 maggio 2016 sono state dettate le regole attuative del sistema SINFI.
Perché è fondamentale la mappatura reti?
Per gli operatori delle reti di comunicazione elettronica e in particolare per i nuovi, riutilizzare le infrastrutture fisiche esistenti sarebbe vantaggioso in termini di risparmio ed efficienza in particolare nelle zone in cui non è disponibile una rete di comunicazione elettronica adatta o in cui non sarebbe economicamente sostenibile costruire una nuova infrastruttura. Mappare tutte le reti elettroniche presenti sul territorio italiano (sia in superficie che nel sottosuolo) significa velocizzare lo sviluppo delle reti a banda ultralarga e risparmiare sui costi di posa della fibra.
Nel mese di dicembre dello scorso anno, in una relazione su “Il finanziamento degli interventi infrastrutturali per la banda larga (2007-2015)” la Corte dei Conti ha osservato che “la realizzazione del sistema Sinfi appare in ritardo”.
Ecco perché abbiamo chiesto al ministero quale sia lo stato reale di avanzamento del Sinfi e la tempistica di completamento dello stesso.
Oggi il ministero risponde dicendo che il lavoro sarà possibile anche grazie all’utilizzo della cartografia georeferenziata di tutto il territorio nazionale del Sian (Servizio informativo agricolo nazionale), gestito da Agea grazie ad un accordo fra ministeri. Poco meno di un mese fa Infratel ha avviato il percorso la cui conclusione è prevista entro il mese di giugno. Pochi giorni prima il ministero per lo Sviluppo economico aveva istituito il Comitato di coordinamento e monitoraggio che avrà compiti di indirizzo e di raccordo operativo. A breve saranno approvate anche le linee guida per la produzione dei dati.
Su tutto questo il M5S continuerà a fare fiato sul collo!