Tangenti, appalti truccati e assunzioni pilotate. L’inchiesta della Guardia di Finanza partita a Giugno fa tremare la Rai, ma anche la Presidenza del Consiglio.
Oggi sono stati acquisiti 37 audit interni della RAI dai cui emergerebbero anomalie, soprattutto per quanto riguarda la scelta delle ditte alle quali affidare i lavori e le commesse. Ed in cima alla lista di indagati ci sono le società di David Biancifiori (detto Scarface), che nel corso degli ultimi anni hanno ottenuto il monopolio delle forniture tecniche. Biancifiori è stato agli onori della cronaca poiché sarebbe uno di coloro che vincevano appalti della Presidenza del Consiglio tramite presunte tangenti. Il M5S aveva interrogato il governo più di un anno fa senza ricevere risposta, anche in aula con un question time di Riccardo Nuti, in cui la Boschi rispose semplicemente che avevano segnalato alle autorità competenti quanto emerso dal servizio de “Le Iene”.
Tutto questo sistema sarebbe stato possibile anche grazie ad appoggi e contatti governativi risalente a quando a palazzo Chigi c’era Silvio Berlusconi: il Corriere della Sera scrive oggi che le società di Biancifiori sarebbero state agevolate per avere un contratto da 9 milioni di euro.
Tornando alla RAI, gran parte delle informazioni sembrerebbero giunte da un testimone che ormai da tempo collabora con gli inquirenti e che ha svelato i retroscena degli accordi siglati negli ultimi due anni. E le parole del testimone si concentrano sulle trasmissioni di punta della Rai, primo fra tutti il Festival di Sanremo. Da quanto emerge dalla relazioni dei dossier, pare vi siano appalti, acquisti e contratti con società esterne costate all’azienda pubblica radiotelevisiva centinaia di milioni di euro; esistenza che era stata finora negata dagli stessi responsabili degli uffici.
Appena partite le indagini, presentai subito un’interrogazione tramite la Vigilanza RAI per conoscere quali provvedimenti avesse adottato il servizio pubblico, senza ricevere una risposta rassicurante.
E’ passata meno di una settimana dall’approvazione in aula della Riforma della RAI che tra le altre cose, ha al suo interno una discutibilissima norma sugli appalti che prevede la deroga, rispetto all’applicazione del codice dei contratti pubblici, per i contratti aventi per oggetto l’acquisto e lo sviluppo di programmi radiotelevisivi.
Questa riforma potrebbe rappresentare un ulteriore assist per i corrotti e come chi è dentro fino al collo all”indagine che ha portato 44 indagati in Rai, Mediaset, La7 e Infront.
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Mi occupo di appalti, bandi e gare non riesco ad azzeccarne uno e il motivo si sa!!!