Apprendo con stupore dell’iniziativa di alcuni parlamentari che avrebbero lanciato un appello ai sindaci per sospendere le sperimentazioni della rete 5G, per limitare i danni legati al possibile inquinamento elettromagnetico. È incredibile perché, innanzitutto, queste persone dimostrano di non conoscere i limiti di esposizione già fissati per legge, rispetto ai quali l’avvento del 5G non determina alcun automatico innalzamento: infatti, proprio perché prima di qualsiasi logica di mercato noi vogliamo tutelare la salute dei cittadini, esistono già dei limiti molto stringenti. Parliamo di 6 V/m per case, scuole, parchi giochi e luoghi in cui le persone possono soggiornare per più di 4 ore. In pratica, 10 volte più rigidi di quelli raccomandati a livello UE.
Non esiste dunque alcun allarme per la salute pubblica. Nonostante ciò, proprio perché riteniamo fondamentale approfondire ogni aspetto legato al 5G, già da diversi mesi la Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni della Camera dei deputati ha avviato un’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, tuttora in corso, che coinvolge tutti gli attori in gioco. Come sapranno anche i parlamentari in questione, l’indagine conoscitiva è lo strumento migliore per valutare nel modo più approfondito e attento possibile ogni aspetto del processo di transizione verso il 5G, dalle variabili tecnologiche a quelle legate alla salute dei cittadini. Questo ci consentirà di definire il quadro regolamentare più adatto per affrontare con responsabilità e rigore questo importante passaggio che, invece di diventare occasione per creare inutile allarmismo, dovrebbe essere accolto con favore da chi dice di volere il bene di questo Paese.