Ieri abbiamo presentato l’ennesima interrogazione sull’Agenda Digitale chiedendo al Ministro dell’Istruzione, cosa intenda fare questo governo per porre rimedio alla situazione di analfabetismo digitale nella quale versa la popolazione italiana.
Come più volte evidenziato dal M5S a causa di una gestione frastagliata dell’Agenzia per l’Italia Digitale e le scarse risorse finanziarie, l’Italia ricopre gli ultimi posti in classifica, posizionandosi come fanalino di coda rispetto a tutti gli altri Paesi. A confermare quanto diciamo da tempo, sono i dati del Rapporto Commissione Europea , pubblicato il 28 maggio 2014 presentando anche un’interpellanza.
I dati dedicati al nostro Paese, fotografano una situazione desolante che abbiamo già illustrato in questo post. La scarsa educazione al digitale della nostra popolazione rappresenta un dato senza dubbio preoccupante: basti pensare che solo il 20% degli italiani ha fatto acquisti online nel 2013 e che il 34% della popolazione italiana non ha mai avuto accesso ad internet.
Nell’attesa di una risposta, ricordiamo che il mantenimento di un elevato livello di analfabetismo si traduce in termini di perdite per l’Italia sul piano economico, culturale, sociale e nei processi democratici di partecipazione dei cittadini attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
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